Da quando l’uomo ha scoperto la fantasia e la creatività ha dato vita a opere d’arte bellissime eppure, sono molte di più le bellezze scomparse di quelle che abbiamo creato. Infatti, fino a pochi anni fa ogni qual volta che si perdevano opere d’arte originali, il mondo veniva privato della bellezza e della luce che emanavano.
È stato così con la Biblioteca di Alessandria e la sua immensa cultura, con il Colosso di Rodi, ma anche in epoche recenti con quadri come Il vaso con Cinque Girasoli di Van Gogh, distrutto nel 1945, oppure il Concerto a tre di Jan Vermeer che venne rubato nel 1990 e mai più ritrovato. Ebbene, oggi non è più così e questa è una meravigliosa notizia per chi, come me, ama l’arte e il brivido che essa comporta.
Sono infinite le possibilità che le nuove tecnologie ci aprono davanti e tra queste vi è la salvaguardia del panorama artistico internazionale che può continuare a vivere e a suscitare emozioni come prima. Ridare vita a questi capolavori grazie all’arte 3D è diventato possibile e non è solo un mero miraggio.
Le mostre e la replica di opere d’arte perdute
La tecnologia 3D è una formidabile alleata che apre le porte non solo alla conservazione ma anche alla restaurazione. Poco prima ho citato, non a caso, due favolosi quadri andati perduti per sempre e che ci privavano della loro bellezza.
A Palermo la Regione Sicilia in collaborazione con Sky Arte, Factum Arte e un pool di esperti tra storici dell’arte, programmatori e artisti 3D, ha dato vita, qualche anno fa all’organizzazione di una mostra con capolavori dell’arte andati completamente scomparsi come Medicina di Gustav Klimt, che venne bruciato dai nazisti, le Ninfee di Monet, andato anch’esso bruciato in circostanze misteriose nel 1958, e molte altre; in questo modo l’arte 3D ha creato qualcosa di unico riportando in vita opere d’arte meravigliose ed esponendole al pubblico.
Attraverso l’uso delle ricostruzioni in 3 dimensioni è stato possibile dare di nuovo vita a una narrazione unica che ci parla dei momenti storici degli artisti, della loro vita e dei loro sentimenti e avvicina all’arte tantissimi giovani che attraverso un percorso interattivo possono essere maggiormente stimolati e partecipativi.
Notre-Dame de Paris e il 3D per la ricostruzione
Tutti si ricorderanno il momento in cui scoprimmo che la cattedrale di Parigi stava andando a fuoco. Penso allo sgomento che ho provato e alla sensazione che qualcosa di bellissimo stesse andando distrutto per sempre; eppure, con la tecnologia 3D è stato possibile ripartire e ridare vita alla cattedrale rispettandone sia la forma che gli intenti.
Un successo senza precedenti che ci insegna non solo a non disperare -mai – ma anche a trattare le nuove tecnologie a nostra disposizione con molta più considerazione e saggezza. IL Cnrs ovvero il Centro nazionale francese per la ricerca scientifica ha subito attivato un sistema di ricostruzione 3D molto avanzato che prendesse spunto da numerosi dati, da tantissime ricostruzioni. In questo la digitalizzazione con laser scanner 3D dello studioso Andrew Tallow professore di Arte e Architettura negli USA è stata di fondamentale importanza.
In un primo momento per la ricostruzione si era pensato di attingere alle informazioni in possesso della Ubisoft che per il suo Assassin’s Creed Unity aveva mappato e ricreato l’intera cattedrale, sebbene ci si sia poi resi conto che il disegno di Notre-Dame non fosse più quello originale ma adattato alle meccaniche di gioco.
Seul ricostruzione 3D delle meraviglie architettoniche scomparse
Una delle notizie più affascinanti dell’ultimo anno non è stata solo quella del “Metaverso” di Mark Zuckerberg ma la volontà di Seul di ricreare completamente la propria città in realtà virtuale, una città-universo dove tutti i cittadini potranno non solo assistere alle cerimonie e alle festività ma anche, entro il 2026, compiere ogni atto normativo come pagare le bollette, andare in posta e molto altro.
Ancor più interessante per il nostro discorso è la volontà della città di creare un punto d’interesse dove riunire tutte le meraviglie da visitare così da incentivare il turismo ecologico e digitale, da ricreare anche in modalità 3D grazie alle diverse ricostruzioni e agli esperti nazionali e internazionali, quegli antichi reperti architettonici oggi andati perduti per sempre.
AION e l’innovazione italiana
L’Italia è il luogo in cui l’arte è protagonista assoluta dell’interesse turistico mondiale. Nel nostro Paese esiste il progetto AION che si occupa di acquisire informazioni e dati dei beni architettonici, artistici e monumentali della nostra penisola. Grazie a:
- rilievi scanner e a luce strutturata.
- Rilievi metrici e fotogrammetrici.
- Rilievi fotografici e a 360°.
- Rilievi con droni.
- 3D modeling
Il progetto sta creando una quantità di dati impressionanti. Tutte queste informazioni serviranno a costruire le strutture tridimensionali dei beni acquisiti al fine della conservazione nella storia, ma anche di ripristino delle qualità durante le opere di restauro. Ma non solo. Questo servirà ad avere un monitoraggio costante e oggettivo delle variazioni strutturali causate dagli eventuali fenomeni di deterioramento.
Conclusione
Quello che ho scoperto scrivendo questo articolo è davvero unico e straordinario.
Le tecnologie impiegate per la ricostruzione 3D delle opere d’arte patrimonio dell’umanità sono tantissime e arrivano a includere perfino la tomografia a ultrasuoni. I progetti di questo tipo continuano a nascere e prosperare facendo crescere la speranza che l’arte sia sempre, in qualche modo, salvaguardata e protetta.
E quando parlo di mondo non mi riferisco solo a quello che ci circonda ma anche a quello interiore che cresce e si evolve scoprendo le meraviglie che ci circondano, che si stupisce ed empatizza con quadri o sculture di secoli fa che riescono a comunicare ad un livello ancora più profondo. Oltrepassando il concetto dell’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica e lo scetticismo di Walter Benjamin possiamo vedere che la possibilità di replicare l’arte ci insegna che oggi oltre alla nostra realtà esistono infiniti mondi possibili e che l’essere umano è stato, ed è ancora, capace di creare opere d’arte uniche e irripetibili.